Vuoi davvero cambiare casa? O meglio ancora voglio davvero cambiare casa?
Questa è la prima domanda che una persona dovrebbe farsi prima ancora di aprire il tablet per cercare immobiliare.it.
Ci sono diversi motivi che spingono le persone a cercare un’altra sistemazione, escludendo le scelte obbligate da motivi di lavoro e di salute, possiamo suddividerle in 4 categorie:
- Lo spazio interno: la casa è diventata troppo piccola, ad esempio perché la famiglia si allarga;. Avere tre figli e vivere in un bilocale è dura. Quindi il proprietario, a malincuore, deve abbandonare il suo immobile per uno più confacente alle nuove necessità della famiglia. Tipicamente il maschio alfa, forte della sua conoscenza tecnica, cercherà un nuova casa con rigore secondo rigidi parametri. Alla fine ne sceglierà una che non ne rispetta nemmeno uno salvo quello più importante: piacere alla moglie e ai figli, risultato che credo si un buon successo.
- La logistica: ci sono posti bellissimi dove vivere nella nostra bella Italia. Tanto belli quanto scomodi. Chiunque nasce in posti del genere tenta di restarci: aria salubre, i bambini che cresco in un luogo sereno e protetto. Dove però se devi fare la spesa devi farti 20 km e altri 50 per andare al lavoro. Allora sorge la necessità di spostarsi per essere più vicino a lavoro scuola e servizi essenziali.
- Obsolescenza: le case come le persone invecchiano. Anzi invecchiano più velocemente delle persone: grazie alle continue innovazioni tecnologiche e dei metodi costruttivi il gap funzionale e tecnologico aumenta sempre più velocemente: comparando una casa costruita nel 1960 e una costruita nei tardi anni ’90 ovviamente troviamo differenze, ma sostanzialmente le metodologie costruttive sono le medesime.
Tra una casa costruita nel 2000 e una del 2010 le differenze sono molto maggiori: caldaie con rendimenti molto maggiori, isolamenti acustici e termici sempre più performanti (per legge!), impianti di nuova concezione rendono le case sempre più machine a l’abiter, moderne e performanti con prestazioni nemmeno paragonabili a quelle di 10 anni prima.
- Rapporti interpersonali: capita anche che una piccola oasi di tranquillità diventi un inferno:un bar rumoroso, un ristorante cha caccia odore di fritto 18 h al giorno (beh, per qualcuno potrebbe anche essere il paradiso..) oppure vicini maleducati, o fonti di rumore. Oppure questi elementi di disturbo esistevano già e sono stati sottovalutati. Sebbene la qualità della vita non sia misurabile, è un dato oggettivo che elementi di disturbo si riflettano in modo negativo sul nostro quotidiano.
Queste 4 macrocategorie racchiudono necessità universali e in qualche modo misurabili –spazio, tempo, denaro e qualità della vita– che determinino la decisione o meno di cambiare casa.
Le domande da porsi sono semplici:
Mi serve più o meno spazio?
La mia casa è vecchia e insicura?
Passo più tempo in macchina per andare al lavoro che a casa?
I costi per mantenerla sono giustificati e sostenibili?
Vivo in luogo con fonti di disturbo ingestibili?
Se la risposta, o le risposte, è positiva, oggettivamente avete bisogno di una nuova casa.
Altre domande da porsi preventivamente possono essere:
- Ho tempo da dedicare a questa ricerca?
- E’ un’operazione economicamente sostenibile?
- Cambiare casa vuol dire modificare abitudini (e forse amicizie) è un problema superabile?
- Il posto dove voglio sposarmi è davvero migliore?
- Le scuole come sono?
- I mobili i recupero o cambio?
- Ho considerato le spese accessorie, quali ad esempio imposte, notaio, etc.?
Tutte queste risposte vi daranno il quadro della situazione.
Se invece volete cambiare casa non per una reale necessità ma per altri motivi, un immobile che vi rappresenti meglio, una location più suggestiva, il compito è più facile e sicuramente meno stressante.
E se siete sposati non preoccupatevi … ci penserà vostra moglie a darvi le risposte giuste!
